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Semina erba medica: i tempi e la fase di raccolta

Semina erba medica: i tempi e la fase di raccolta

Addentriamoci nella scoperta dei temi di semina dell’erba medica. Questa pianta erbacea, che appartiene alla famiglia delle Fabacee, ha infatti i suoi periodi di semina da rispettare, così come ha una predilezione per un certo tipo di terroir.

L'erba medica, una volta coltivata e falciata, può essere consumata come erba verde o come fienagione. 

Il terreno che ospita i semi di erba medica Agricole Forte, anche detto “medicaio”, è il suolo torboso delle sponde del fiume Po.

La semina dell’erba medica

Il terreno del medicaio viene adeguatamente preparato alla semina e, dopo qualche giorno da questo procedimento è già possibile intravedere i primi germogli spuntare da terra. 

Trascorso un mese, il letto di semina è già fitto e verde e la presenza della pianta è preponderante e uniforme. 

Ecco le varie fasi che portano allo sviluppo di questa pianta.

 

Fattori determinanti per la semina

La scelta del periodo di semina dell’erba medica è cruciale e dipende da vari fattori climatici e territoriali

I periodi ideali dell’anno sono la primavera e l'inizio dell'autunno. 

La semina primaverile, in genere effettuata in marzo, consente di sfruttare le piogge stagionali per un corretto sviluppo delle piante, mentre la semina autunnale, tra settembre e novembre, si avvale delle temperature miti per la germinazione.

 

Modalità di semina

La semina dell'erba medica può avvenire sia manualmente, un metodo ideale per i piccoli appezzamenti, sia meccanicamente, nel caso di terreni di vasta estensione. 

La profondità di semina consigliata è di 1-1,5 cm per garantire il corretto ancoraggio dei semi nel terreno.

 

Risoluzione problemi comuni

Incontri con malattie fungine o attacchi di insetti possono essere mitigati attraverso l'uso di metodi integrati e sostenibili di coltivazione, preservando così la salute delle piante. 

Il tutto, ovviamente, nel caso della semina dei semi di erba medica Agricole Forte, senza compromettere l'ecosistema tipico dei terreni del Delta del Po.

La coltivazione dell’erba medica è infatti un processo che richiede conoscenza e attenzione

Ogni fase, dalla scelta del giusto periodo di semina dell'erba medica, alla preparazione del terreno alla raccolta, deve essere eseguita con cura per assicurare un prodotto di qualità che rispecchi le eccellenze del territorio

Analizziamo quindi adesso tutte le fasi successive: dallo sviluppo della pianta già germogliata alla fase di taglio.

 

Lo sviluppo della pianta

Nel corso dello sviluppo della pianta di erba medica è necessario controllare, come già accennato, che non insorga la presenza di piante infestanti o insetti nocivi che potrebbero comprometterne la salute e soprattutto la qualità.

Con il progredire della crescita entrano poi ancora più in gioco le caratteristiche del terreno, le temperature e il tempo atmosferico dell’area di coltivazione

Essendo il Delta del Po un luogo privilegiato per la coltivazione dell’erba medica, l’erba medica razionata qui prodotta e poi data agli animali, permette il naturale apporto di acidi grassi essenziali, predisponendo all’arricchimento del contenuto di acidi grassi Omega-3 nel latte e nelle carni.

 

Taglio e raccolta dell’erba medica

Il taglio e la raccolta dell’erba medica sono fasi determinanti che non solo risentono dell'influenza del territorio e delle sue specifiche condizioni agro climatiche, ma anche delle scelte strategiche legate al momento ottimale per effettuare la raccolta

La raccolta precoce, quando la pianta è ancora priva di fioritura, garantisce un foraggio ad alta digeribilità e ricco di proteine solubili, fondamentali per l'alimentazione degli animali

Al contrario, una maturazione più avanzata comporta un innalzamento della componente fibrosa e una diminuzione della concentrazione proteica, il che può influenzare la qualità nutrizionale del foraggio.

Gli steli dell’erba medica, infatti, stimolano la masticazione, mentre le foglie costituiscono il nutrimento per l’animale poiché rappresentano la parte ricca di proteine solubili.

Se l’alfalfa non presenta ancora i fiori, significa che la parte fibrosa è di facile digestione per l’animale e lo stesso vale per le foglie. 

Gli allevatori, pertanto, devono procedere a una valutazione approfondita delle condizioni di crescita e dello stadio di sviluppo delle piante per determinare la tipologia di foraggio ideale per le peculiarità dei loro animali. 

In questo modo, è possibile personalizzare il foraggio in funzione delle specifiche esigenze nutrizionali degli animali e delle aspettative del mercato, assicurando un prodotto finale di alta qualità che rifletta le migliori pratiche agricole e l'eccellenza del territorio.