Caratteristiche dello stomaco dei ruminanti e digestione nelle mucche da latte
I bovini, come le mucche da latte e vacche da latte, sono parte della famiglia degli erbivori e fanno parte della classe dei mammiferi, sottordine dei ruminanti. L’alimentazione delle vacche da latte, esclusivamente vegetale, caratterizza lo stomaco dei ruminanti come compartimentato in quattro aree principali, di cui solo l’ultima, è deputata alla funzione digestiva vera e propria.
Questa tipologia di animali, in cui l’assimilazione del cibo gioca un ruolo fondamentale, ha bisogno di cure particolari per quanto riguarda l’alimentazione.
Perché le mucche hanno 4 stomaci?
La risposta sta nella complessa digestione dei ruminanti, che permette una migliore assimilazione degli elementi nutritivi presenti nel foraggio.
In questo caso, infatti, ciò di cui le vacche da latte e mucche da latte si cibano deve essere assimilato attraverso la ruminazione per essere trasformato in energia e quindi in nutrimento utile per le attività dell’animale.
Lo stomaco dei ruminanti è composto da prestomaci aghiandolari detti reticolo, rumine ed omaso, a cui fa seguito uno stomaco ghiandolare vero e proprio, denominato abomaso. La caratteristica predominante dei ruminanti è il riflesso attraverso il quale l'animale richiama alla bocca il materiale vegetale grossolanamente frammentato durante l'ingestione primaria, lo tritura finemente, lo insaliva e nuovamente lo ingurgita, allo scopo di favorire le reazioni fermentative operate dai microrganismi nei prestomaci.
Questo processo è definito ruminazione ed è proprio questa caratteristica che ha permesso alle mucche di sopravvivere in ogni ambiente naturale.
Vacche da latte: cosa incide sulla produttività
Le origini di una vacca destinata alla produzione di latte, così come l’insieme delle sue caratteristiche fisiche e fisiologiche, incidono sul suo rendimento e produzione di latte. In pratica quindi, il patrimonio genetico di una vacca da latte definisce la sua potenzialità produttiva, ossia il limite massimo di latte che l’animale può produrre. Oltre alle risorse derivanti dal patrimonio genetico e dalle condizioni ambientali, la massima produzione di una vacca da latte si ottiene anche attraverso una corretta alimentazione.
Quest'ultima, infatti, deve assicurare il corretto apporto quali-quantitativo di principi nutritivi che l’animale richiede per mantenersi in salute, in una corretta condizione corporea relativamente alla fase in cui si trova, così da riprodursi e fornire le produzioni attese.
I fabbisogni nutritivi delle vacche da latte, ad esempio, variano specificatamente in base ai diversi momenti fisiologici che gli animali attraversano durante il corso della propria vita:
- periodo di svezzamento;
- fase di crescita;
- fecondazione e gravidanza;
- lattazione;
- fase di asciutta.
I fabbisogni alimentari devono quindi essere completi in termini di energia assimilabile dall’organismo, proteine, minerali necessari, oligoelementi, e vitamine. Queste peculiarità sono da ricercare anche nella componente fibrosa vegetale assunta da ciascun bovino, ovvero quella che consente la ruminazione.
Vacche da latte: come valutare il fabbisogno nutritivo
Ciò che viene assimilato dalle vacche da latte è dato dalle sostanze che sono il risultato delle fermentazioni che avvengono all’interno del rumine a opera del microbioma ruminale. Si tratta di un complesso ecosistema costituito in massima parte da batteri (oltre 200 specie diverse), alcune specie di protozoi e funghi, tutti accomunati dalla caratteristica di vivere in assoluta o parziale assenza di ossigeno.
La biomassa determina la fonte proteica
La biomassa ruminale, è assorbita nell'intestino della vacca da latte e rappresenta la proteina metabolizzabile. Anche gli acidi grassi concorrono alla salute del bovino, il quale assorbe dalle pareti ruminali questo nutriente di fondamentale importanza per la produzione del latte.
Ciò che viene effettivamente utilizzato come nutrimento dall’animale non è sufficiente al suo benessere né tanto meno alla produzione di latte o al compimento delle altre funzioni metaboliche indispensabili.
A compensare questa mancanza si somministrano ai ruminanti razioni di fonti proteiche vegetali, che somiglino quanto più possibile alla composizione amminoacidica risultato della biomassa di origine batterica; questo supplemento è pari al 30-40%.
Conoscere le peculiarità digestive del ruminante è di fondamentale importanza per stabilire come soddisfare appieno il fabbisogno energetico del bovino da latte e rendere massimo il suo rendimento.